Mariotti Italo (ed.). Gaio Sallustio Crispo. Coniuratio Catilinae

Bologna: Pàtron, 2007. — 720 p. — (Testi e manuali per l'insegnamento universitario del Latino 92).Un classico della letteratura latina, con edizione e traduzione e con ampio commento critico-filologico, esegetico e stilistico. Sallustio seppe sollevarsi dagli insuccessi della politica dedicandosi all’attività storiografica e seppe vedere nella vita il positivo e il negativo, la gioia e il dolore strettamente congiunti. Spiccano nell’opera i discorsi di Giulio Cesare e Catone minore, giudicati dall’autore i due più grandi uomini di Roma in questa epoca storica.
Il testo della monografia è basato su una ventina di manoscritti del IX, X e XI secolo che si dividono in due classi, a seconda che presentino o meno una lacuna tra lug. 103. 2 necessariorum e 112. 3 pacem vellet. La prima classe, quella dei mutili, è ritenuta più importante perché dà di solito un testo migliore: ne fanno parte i Parigini designati abitualmente, nelle recenti edizioni sallustiane, con le sigle P, A, C, Q (i primi due sono i più antichi, del IX secolo) e il Basileese B, che nell’insieme formano la famiglia X, ì Palatini N e K, il Parigino D e altri della famiglia Y. La seconda classe, dei codici integri, comprende un Leidense 1, un Lipsiense s ed altri non molto numerosi. Solo eccezionalmente vengono utilizzati codici di età umanistica; per i Discorsi e lettere interviene anche il Vaticano V - di tradizione indipendente -, del IX o X secolo. Nell’apparato trascuro, di regola, le sigle dei codici, mentre indico con pap. le lezioni peculiari dei resti papiracei relativi a Cat. 6 e 10 sg. e con le sigle consuete i testimoni della tradizione indiretta ogni volta che questa presenti varianti di qualche rilievo.