Napoli: Domenico De Falco e figlio, 1882. — 150 p.+ appendice di 105 p.
Prefazione.
Dell’arte e sua etimologia pelasgo-albanese. Etimologia albanese della parola Pelasgi. Origine degli albanesi e dei Pelasgi, i quali non sono che un medesimo popolo erroneamente distinto con strane appellazioni. Miti pelasgi spiegati con la lingua albanese, che è la lingua dei voluti Pelasgi.
Distinzione dell’arte. Idea panteistica, politeistica e Cristiana. Parallelo tra le produzioni dell’arte panteistica, politeistica e Cristiana. Lingua pelasgo-albanese nella Bibbia. Esplicazione di taluni passi della medesima con la suddetta lingua. Aborigeni Pelasgi in Italia. Etimologia di taluni nomi di contrade, paesi e città fondate da aborigeni pelasgi, ed etimologia o determinazione di diversi vocaboli erroneamente creduti di origine ebraica, greca e di altre lingue. Origine di Partenope, Paleopoli, Cuma, Campania e di altre città fondate dai Pelasgo-Albanesi.
Dell’estetica. Soluzione della questione se l’estetica sia parte della filosofia, o la filosofia parte dell’estetica. Etimologia della parola Ente. Origini delle lingue. La più antica in Europa è la lingua albanese. Sparizione dell’appellazione
Albanesi, alla quale fu sostituita quella di
Pelasgi, ed altre ancor più strane. Parallelo delle opinioni dei neoterici ed antichi scrittori su la origine del suddetto vocabolo Pelasgio. Importanza degli Albanesi considerati come inventori di scienze ed arti. Vantaggi dai medesimi prodotti alla posterità. Influenza della lingua albanese per l’incremento e lo sviluppo delle lingue europee. Pelasgi attualmente viventi nel cuore dell’antica Atene. Conclusione. Quadri sinottici.
In appendice (con numerazione autonoma): Pochi nomi proprii della lingua pelasgo-albanese isofoni e isosomi a nomi proprii del dialetto napolitano; Quadro sinottico di vocaboli della lingua primitiva pelasgo-albanese confrontati con gli altri isofoni e isosomi delle lingue greca, latina, francese, tedesca, inglese, slava e dialetto napolitano.